Le Canne della Discordia
Eccoci di nuovo al blog, torniamo a pubblicare un articolo
sulla possibilita' insana di piantare canne in Sardegna per
investire sulla chimica verde.
Chi ci legge sa gia' la nostra opinione in proposito,
investire in infrastrutture in cemento e consumare gasolio per
produrre del combustibile sembra un investimento stupido,
se hai gia' il gasolio perche' devi consumerlo per produrre
un surrogato naturale del gasolio? tanto vale che ti tieni quello che hai
e sul terreno impianti dei vigneti, degli oliveti, dei pomodori e tieni
sotto controllo il prezzo di quelli che vengono importati...
No sembra che non sia cosi'... Sembra che alla nuova economia
non convenga fare dei conti virtuosi e sostenibili.
Ricordiamo che per acquistare il petrolio che viene raffinato e
ridotto in gasolio lo stato italiano deve prima acquistare dollari,
perche' il petrolio si paga solo in dollari, poi raffinato, e venduto
ricaricato di iva e accise, questi passaggi diabolici legano gli interessi
dell' america con le 7 sorelle col governo nostrano; ben diversamente
va in Russia che il petrolio lo produce in casa sua, o in Venezuela e Brasile.
Tornando a noi, il governo renzi che non e' stato eletto, nel suo piano nazionale
di salvataggio annuncia di mettere a disposizione una valanga di milioni
per impiantare canne infestanti nelle vallate fertili del Sulcis in Sardegna.
L' imprenditore Ghisolfi numero 2 della chimica verde italiana non fa
mistero chiedendo ai contadini di sacrificare i propri terreni:
''Ci manda il governo renzi, siamo qui' su richiesta del premier''.
Sul nostro blog dove si discute di impiantare vigneti, siamo
sconcertati da queste dichiarazioni, sappiamo che un terreno fertile,
quando vinene lasciato in balia delle canne e' difficilissimo da bonificare
di nuovo, quindi chi acconsente all' impianto delle canne (e si parla di
5000 ettari in totale) dovrebbe chiedere un indennizzo preventivo pari al
valore di mercato del terreno stesso, chi acconsente a piantare le canne
dovrebbe chiedere delle garanzie certificate possibilmente in oro
all' ente o gruppo multinazionale che si qualifica a curare il business
delle canne e del biodiesel o del combustibile verde o quant' altro.
Inoltre in Sardegna siamo spesso soggetti agli incendi, ci vorrebbe
un assicurazione in caso di incendio per risarcire il contadino
e la multinazionale per il mancato raccolto a causa incendio boschivo.
Chi le pagherebbe tutte queste voci? siamo sicuri che il business
delle canne e della chimica verde sarebbe ancora fattibile?
Siamo sicuri che non sia meglio investire sul risparmio energetico piu' che
Chi scrive, conosce un attivita' agricola di Pabillonis, Medio Campidano,
che accetto' un contratto 20ennale per la produzione di biogas tramite
mais e sfalci di erbacce, hanno investito sulla costruzione di un deposito a
tenuta stagna, hanno coltivato mais e cardo selvatico ed hanno anticipato da
loro lavoro, mezzi e gasolio, adesso facendo un bilancio,
coi prezzi del petrolio variabili, il prezzo del gasolio di per se alto,
i contributi che tardano ad arrivare per burocrazia o stretta sui fondi
dell' unione europea, si trovano indebitatissimi.
Certamente se potessero tornare indietro ri investirebbero tutto
sull' agricoltura tradizionale, pomodori, carciofi, legumi, pastorizia.
Chiudo l' articolo mettendovi in guardia, viviamo in una repubblica
fallita, siamo guidati da una Banca Centrale Europea che sta truccando i
conti per non ammettere il fallimento, la Germania paese guida e'
tecnicamente fallita anch' essa, non date retta a nessun pifferaio
magico che vi promette un guadagno speculativo su una economia
nuova o moderna, non esiste niente di moderno che non
si porti dietro i debiti degli sbagli passati...
L' unica cosa che ha valore tangibile e' un prodotto tangibile,
un ettaro di canne ed erbacce vale come un ettaro di terreno
abbandonato, un ettaro di pomodori puoi sempre piazarlo su un mercato.